PERIFERIA

Die „anthropologische Mutation“, welche nach Pasolini die Kultur Italiens tief verändert hat, besteht aus einigen wichtigen Umwandlungen. Diese wirkten nicht nur auf das italienische Volk, sondern auch auf die Landschaft: Pasolini zeigt wie, zusammen mit dem Volk, die Landschaft in Italien verändert wurde. Mit Pasolinis Begriff Periferia lassen sich die Veränderungen Italiens beschreiben, bei der die Konsequenzen jener neuen hedonistischen und konsumorientierten Gesellschaft auch in der Landschaft abzulesen sind. So betrachtet gilt die Peripherie als Ort, wo das Modell der alten italienischen volkstümlichen Tradition (der nicht-bürgerlichen Klasse) noch am Leben war. Das Modell der Stadt, d.h. des Zentrums, stimmt im Gegenteil mit der konformistischen modernen Gesellschaft überein. Peripherie und Zentrum bezeichnen die Auswirkungen der „anthropologischen Mutation“ auf die italienische Landschaft. Die Dichotomie wird von dem italienischen Denker nicht nur als räumliche Grenze bezeichnet, sondern als Trennung hinsichtlich der italienischen kulturellen Vielfalt: Die Kultur des Zentrums – mit seiner konformistischen bürgerlichen Lebensexistenz – steht der traditionellen Kultur der Bauernwelt gegenüber. Die Peripherie, deren Merkmale und traditionellen Werte ihrer Lebenswelt in beinahe allen seinen Filmen dargestellt werden (Accattone, Mamma Roma, La Ricotta, Uccellacci e uccellini usw.) verkörpert im Gegensatz zur Stadt d.h. zum Zentrum eine transnationale Realität. In Italien stellt die Peripherie nämlich eine Welt dar, deren Merkmale mit der nationalen nicht übereinstimmen. In den Comizi d’amore (1964) wird der Unterschied zwischen der Kultur der Stadt und der Peripherie von Pasolini unter die Lupe genommen: Die Bürger des Zentrums, unter denen viele Italiener aus unterschiedlichen Klassen stammen und die in der Peripherie lebenden Menschen, werden von Pasolini zu verschiedenen Themen (Geld, Geschlechtsverkehr, Frauen u.a.) befragt →Sesso. Das Szenario ist eindeutig: Die Gefahr des „kulturellen Völkermords“ →Genocidio, vor dem Pasolini warnt, scheint in den Städten d.h. im Zentrum bereits erreicht zu sein. Nicht nur in Comizi d’amore sondern auch in den kritischen Schriften Pasolinis (wie im Artikel „Gennariello“) beschreibt Pasolini den kulturellen Unterschied zwischen dem neapolitanischen Volk und dem neuen gesellschaftlichen Modell. Walter Benjamin hat in seinen Denkbildern ebenfalls die sittlichen Merkmale dieses Volks unterstrichen: Der Katholizismus erlaubt zusammen mit den noch lebendigen Legenden den Neapolitanern, die alten traditionellen Sittencodexe beizuhalten. Dieses Neapel und das Lebensmodell des Volks stellt Pasolini der neuen bürgerlichen hedonistischen Gesellschaft Italiens gegenüber. Pasolinis Dichotomie Zentrum und Peripherie umfasst auch die „anthropologische Mutation“: Der Bürger, als Stadtbürger, ist der Vertreter der neuen hedonistischen und konformistischen Gesellschaft, während man in der peripheren Realität noch eine Kultur der Individualität findet →Analfabetismo. Die Peripherie stellt bei Pasolini die einzige und letzte Möglichkeit dar, die Individualität der verschiedenen kleinen Traditionen in Italien sowie die Dialekte →Humile und das gesamte Existenzverhalten vor der vereinheitlichenden neuen Gesellschaft zu schützen.



Debora Francione





Filmstills: Pier Paolo Pasolini Uccellacci e Uccellini (1966)

PERIFERIA

La ‘mutazione antropologica’ che ha cambiato radicalmente la cultura in Italia, consiste di alcuni importanti trasformazioni. Questi hanno influenzato non solo sul popolo italiano ma anche il paesaggio dell’Italia: Pasolini mostra come, in concomitanza con la popolazione, sia mutato l’intero assetto paesaggistico italiano. Con la definizione ‘periferia’ Pasolini descrive proprio questi cambiamenti, le cui conseguenze di una società improntata all’edonismo e al consumismo sfrenato possono essere individuate anche nel paesaggio. Così considerata la periferia è quel luogo nel quale il modello dell’antica tradizione popolare italiana, ossia quella non borghese, era ancora in vita. Il modello della città, ossia quello di centro, coincide, di contro, con la moderna società conformista. Centro e periferia indicano gli effetti della ‘mutazione antropologica’ sull’assetto paesaggistico in Italia. Questa dicotomia è presentata dal pensatore italiano non solo in accezione spaziale, bensì come divisione formatasi all’interno della diversità culturale italiana: la cultura del centro – con uno stile esistenziale borghese e conformista – si contrappone alla cultura tradizionale del mondo contadino. La periferia, i cui segni distintivi e valori tradizionali del suo mondo vengono presentati in quasi tutti i film di Pasolini, (Accattone, Mamma Roma, La Ricotta, Uccellacci e uccellini etc.) al contrario della città, e quindi del centro, incarna una realtà transnazionale. In Italia la periferia, infatti, rappresenta un mondo i cui valori non combaciano con quelli nazionali. Nei suoi Comizi d’amore (1964) Pasolini si concentra sulla differenza esistente tra la cultura del centro e quella della periferia: Ai cittadini del centro, tra i quali vi sono italiani provenienti da diverse classi sociali, e a quelli della periferia, Pasolini pone domande che vertono su diversi temi (soldi, sesso, donne etc.) →Sesso. Lo scenario è chiaro: il pericolo del ‘genocidio culturale’→Genocidio, dal quale Pasolini intende mettere in guardia, sembra si sia già compiuto nelle città, ossia nel centro. Non solo nei Comizi d’amore ma anche in molti scritti critici di Pasolini (come ad esempio l’articolo “Gennariello”) l’autore si concentra sulla differenza culturale tra il popolo napoletano ed il nuovo modello societario. Walter Benjamin ha sottolineato, come Pasolini, le caratteristiche morali di questo popolo: il cattolicesimo così come le sempre verdi leggende, ha permesso di tenere vivi nei napoletani gli antichi valori morali della tradizione. Questa Napoli e il modello di vita del suo popolo, viene contrapposto alla nuova società edonistica. La dicotomia centro-periferia di Pasolini si intreccia anche con il concetto di ‘mutazione antropologica’: il cittadino è rappresentata della nuova società dell’edonismo e del conformismo, mentre nelle realtà periferiche è possibile ancora trovare una cultura fondata sull’individualità →Analfabetismo. La periferia è per Pasolini l’unica ed ultima possibilità di difendere l’individualità delle diverse piccole culture della tradizione italiana e dei loro dialetti →Humile dall’omologazione di una società omologante.



Debora Francione